Queste birre nascono dalla cima delle Alpi, nel cuore della Valle d’Aosta. Qui, ai piedi dei più alti giganti di roccia di tutta Europa, ha sede il birrificio Les Bières du Grand St. Bernard di Rémy Charbonnier e Stefano Collé. Cosa li guida? Certamente una grande passione per la birra, a cui si aggiunge un’attenzione quasi maniacale per ogni dettaglio e una selezione scrupolosa degli ingredienti. La differenza la fa poi l’acqua, che sgorga purissima e incontaminata dalle più alte vette d’Europa. L’ambiente naturale è ideale per la produzione delle lager, ma Les Bières du Grand St. Bernard non si ferma solo a queste…
Qui trovi le loro top 6, per un totale di 12 birre. Le occasioni per berle non mancheranno, fidati.
Ecco una birra che piace a tutti. Ma davvero a tutti, perché nessuno dovrebbe negarsi il piacere di una buona Bionda in compagnia. Lager chiara a bassa fermentazione, dal bel colore giallo paglierino intenso. Al naso arrivano immediatamente le note erbacee più fresche, ma in bocca si apre una vera e propria battaglia: gusto dolce e mielato dei malti chiari vs. aroma floreale dei luppoli tedeschi. Eppure il risultato è un grande equilibrio, che ti porta inevitabilmente alla seconda pinta.
Il nome "Balance" richiama uno dei concetti fondamentali che ogni birraio deve imparare a tenere sempre in grande considerazione: l'equilibio tra le componenti della birra che produce. In particolare tra il dolce dei malti e l'amaro dei luppoli. Più le due componenti sono ben bilanciate tra loro, più la birra risulterà piacevole. In questa Balance, dal nostro punto di vista, l'equilibrio è stato raggiunto in modo ottimale. È una birra caratterizzata da un bel colore ambrato. Un buon corpo e una moderata dolcezza di base dovuta all'uso di malti monaco mediamente tostati. In bocca, note di frutta secca, prugna e nocciola e solo una punta di amaro sul finale. Serviamola fresca per renderla ancora più beverina. Con i suoi 6 gradi alcol di certo non ci tradirà la mattina dopo.
Qualche volta ci vuole proprio una birra così. Una di quelle che non richiedono necessariamente un'occasione particolare per essere bevute, ma basta ritagliarsi un momento tutto per sè. La GNP infatti, viene definita una birra da meditazione. Una Tripel d'ispirazione belga, ad alta fermentazione, caratterizzata da un bel colore giallo dorato. L'ingrediente segreto? Del Génépy aggiunto in infusione a freddo. Inutile dire che i risultato è più che interessante... I suoi 8° gradi alcol si fanno sentire, per questo sta benissimo quando bevuta insieme a qualcosa che non va troppo alla leggera, ad esempio un piatto di polenta e costine. La produzione di questa birra non è continuativa, ma dipende dalla disponibilità del Génépy. Ecco perché quando c'è, non bisogna farsela sfuggire!
Per chi è conscio dei propri limiti e in particolare sa di non sapersi trattenere davanti a un calice di birra, questa è la scelta giusta. Con i suoi 3,3 gradi alcol, infatti, non rischia certo di farci venire il mal di testa, anche dopo aver sollevato un po' troppe volte il gomito. Una classica Ale inglese, amara ed essenziale. Una curiosità: il nome "Via Francigena", richiama il percorso seguito dai pellegrini fin dal Medioevo da Canterbury a Roma. Per loro la birra doveva essere soprattutto dissetante e non doveva pregiudicare la ripresa del cammino. Al naso dominano le note fresche di erba e fiori di campo. In bocca richiama il tè e la pesca. Ciò che la rende davvero beverina, però, è il piacevole finale amaro dovuto all'uso di luppoli provenienti dal Sud dell'Inghilterra. Va servita ben fresca per esaltarne la naturale leggerezza.
Per gli amanti della Weiss (e non solo) questo è un vero gioiellino, che arriva fresco fresco dalla cima delle Alpi. Il nome "Blou" significa "segale" in dialetto valdostano, e non a caso questo è uno degli aromi che ritroviamo in bocca. Una birra ad alta fermentazione color ambra, caratterizzata dal dolce sentore del malto d’orzo, dalle speziature della segale e dai tipici aromi dati dal lievito da birra Weiss: banana, mela, caramello e chiodi di garofano in primis. O la ami, o la odi. Ma fidati, la prima opzione è quella più probabile.
Hai presente quella birra che non ti stanca mai, quella buona in tutte le occasioni? Eccola. Il nome trae ispirazione dalla mitologia greca, secondo cui le Napee erano le ninfe che presidiavano le valli, i boschi e le praterie. È una birra a bassa fermentazione, dal colore giallo paglierino, caratterizzata dal gusto mielato tipico dei malti chiari e dall’aroma erbaceo e floreale dei luppoli tedeschi. Il finale è piacevolmente amaro e rinfrescante: in altre parole, ti dice "bevimi ancora".